■ Today we want
to tell you about one of the most amazing sites investigated by the Land of
Nineveh Archaeological Project.
The site of Khinis was included in 2013 in the World Monuments Watch and the Italian Archaeological Mission to Assyria is working to create a natural and cultural park to preserve its remarkable features.
Khinis is one of the most important archaeological sites in the LoNaP licensed area. It dates to the Assyrian period and was specifically set up by King Sennacherib of Assyria (704–681 BC) to celebrate the construction of a complex system of canals made to supply the capital of the empire, Nineveh, and its hinterland with water.
The site contains a series of rock-cut reliefs facing the River Gomel, whose attribution to Sennacherib is demonstrated by an inscription that narrates the completion of the hydraulic system built by the king.
The main panel represents Sennacherib with the two major deities of the Assyrian pantheon, Ashur and his wife Mulissu. Inscriptions, smaller panels with royal figures, lamassus (winged bull colossi), and a fountain characterize the area as well.
Furthermore at Khinis, behind the “Great Relief” and the famous sculptured canal head, a limestone quarry was identified by Bachmann, Jacobsen and Lloyd. Jacobsen and Lloyd suggested that the limestone ashlar blocks used to build the Jerwan aqueduct were quarried here. This hypothesis has been confirmed by a petrographic comparison between two limestone samples taken from Jerwan and the Khinis quarry.
After the fall of the Assyrian Empire some of the reliefs were re-modelled (such as the famous relief
of the horseman at the site entrance), while in a later phase (the first centuries AD) the cliff was used as a shelter and funerary area by the ascetic communities living in the region.
The quarries, a (possibly) later relief, and the site's role in late antiquity indicate its importance and use throughout the centuries.
The site is threatened by encroaching development, and is in need of more comprehensive heritage management planning. The reliefs require conservation treatment, as the stone surfaces suffer from exfoliation and staining due to the nature of the limestone and water runoff. Khinis is an iconic locality in the region and a popular destination for tourists, as well as for historians and archaeologists interested in these ancient cultures. Due to the large number of visitors, the site is in need of better facilities and study, as well as public information programmes to increase awareness of its significance, balanced recreational use, and conservation. Goals include increasing visitor capacity, improving access, and enhancement of the site's aesthetic integrity.
The Directorate of Antiquities of Dohuk currently manages the site, while Udine University's Land of Nineveh Archaeological Project is recording the Assyrian rock reliefs with a laser scanner and digital photogrammetry techniques in order to develop a protection and management programme for the area. The 3D-recording is crucial not only for documentation and scientific research purposes, but also for the design of an archaeological and environmental park of Sennacherib’s hydraulic system, which will afford protection and make accessible to the Iraqi and international visiting public the extraordinary rock reliefs of Khinis, Shiru Maliktha, Faideh, Maltai, the Jerwan aqueduct, and the entire cultural landscape of the Land behind Nineveh linked to it.
The establishment of a park will also enable us to prepare a candidacy proposal for inclusion of the Assyrian canal system, and the entire cultural landscape linked to it, in the UNESCO World Heritage List.
■ Oggi vi vogliamo parlare di uno dei siti più affascinanti interessati dal Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive
Il sito di Khinis è stato incluso nel 2013 nel World Monuments Watch e la Missione Archeologica Italiana in Assiria sta lavorando per creare un parco naturale e culturale per conservare le sue caratteristiche uniche. Khinis è infatti uno dei più importanti siti archeologici nell’area di concessione PARTeN.
Il sito risale all’epoca neoassira e fu progettato dal re assiro Sennacherib (784-681 BC) per celebrare la costruzione di un complesso sistema di canali realizzato per rifornire di acqua la capitale dell’impero, Ninive, e il suo entroterra.
Il sito archeologico comprende una serie di rilievi rupestri affacciati sul fiume Gomel, la cui attribuzione a Sennacherib è testimoniata da un’iscrizione che celebra il completamento del sistema idraulico costruito dal re. Il pannello principale del rilievo rappresenta Sennacherib con le due divinità maggiori del panteon assiro, Ashur e sua moglie Mulissu. L’area è anche caratterizzata da iscrizioni, pannelli più piccoli con figure reali, un lamassu (colossale toro alato) e una fontana.
Inoltre, a Khinis, già Bachmann e più tardi Jacobsen e Lloyd avevano identificato, immediatamente a monte della testa del canale, una cava di calcare e Jacobsen e Lloyd avevano ipotizzato che i blocchi di calcare utilizzati per costruire l’acquedotto di Jerwan provenissero da questa cava. Tale ipotesi e stata confermata dal confronto di due campioni di calcare prelevati a Jerwan e nella cava di Khinis.
Dopo la caduta dell’impero assiro alcuni dei rilievi furono rimodellati (come il famoso rilievo del cavaliere all’ingresso del sito), mentre in una fase posteriore (I secolo d.C.) la rupe fu usata come rifugio e area funeraria dalle comunità ascetiche che vivevano nella regione.
Il sito è purtroppo messo in pericolo dallo sviluppo edilizio incontrollato e necessita di una attenta pianificazione per la gestione del patrimonio archeologico.
I rilievi richiedono, ad esempio, un trattamento di conservazione, poiché la superficie delle pietra è soggetta a esfoliazione e colorazione causate della natura del calcare e allo scorrere dell’acqua. Khinis è una località popolare nella regione, oltre che per storici e archeologi, anche per turisti. Il grande numero di visitatori richiede un ampliamento delle strutture ricettive ed una campagna di informazione che accresca la consapevolezza pubblica del significato del sito, la cui fruizione deve essere programmata secondo un attento bilanciamento tra le esigenze ricreazionali e quelle della conservazione.
Gli obiettivi del progetto includono quindi sia un incremento del numero di visitatori che un accrescimento della fruizione, nel rispetto dell’integrità e delle esigenze di conservazione del sito.
La Direzione delle Antichità di Dohuk al momento gestisce il sito, mentre il Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive dell’Università di Udine si sta occupando della documentazione dei rilievi rupestri attraverso l’utilizzo di tecniche di laser scanning e di fotogrammetria digitale con lo scopo di sviluppare un programma di protezione e gestione dell’area.
Il rilievo 3D del sito è cruciale non solo per scopi di documentazione e ricerca scientifica, ma anche per la progettazione di un parco archeologico ed ambientale che comprenda l’intero sistema idraulico reallizzato da Sennacherib e che fornisca protezione e renda accessibile agli Iracheni e a un pubblico di visitatori internazionali gli straordinari rilievi rupestri di Khinis, Shiru Maliktha, Faideh, Maltai, l’acquedotto di Jerwan, e l’intero patrimonio culturale della Terra di Ninive collegato ad essi. L'elaborazione di un progetto di protezione e gestione di questo unico ed eccezionale sistema idraulico permetterà anche di presentare una proposta di inserimento dell'intero complesso nel “World Heritage Tentative List” dell'UNESCO.
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